
Il Reddito di Libertà è una forma di sostegno in favore delle donne vittime di violenza in condizioni di povertà, al fine di favorire l’indipendenza economica e percorsi di autonomia e di emancipazione. Consiste in un contributo economico dell’importo massimo di 400 euro mensili, concesso in un’unica soluzione per massimo dodici mesi.
il Reddito di Libertà è finalizzato a sostenere prioritariamente le spese per assicurare l’autonomia abitativa e la riacquisizione dell’autonomia personale, nonché il percorso scolastico e formativo dei figli minori. Non è incompatibile con altri strumenti di sostegno al reddito come il Reddito di Cittadinanza o altri sussidi economici anche di altra natura (ad esempio, Rem, NASpI, Cassa integrazione guadagni, ANF, ecc.).
Chi può richiedere il contributo?
Il Reddito di Libertà è destinato alle donne vittime di violenza, senza figli o con figli minori, seguite dai Centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza.
Per poter presentare la domanda è necessario essere residenti nel territorio italiano
– cittadine italiane o comunitarie
– in caso di cittadine di Stato extracomunitario, in possesso di regolare permesso di soggiorno
– cittadine straniere aventi lo status di rifugiate politiche o di protezione sussidiaria
Come si richiede il contributo?
La domanda per il Reddito di Libertà viene presentata all’INPS dalle donne interessate, direttamente o mediante un rappresentante legale o un delegato, per il tramite del Comune competente per residenza