
Come possono contribuire i genitori a educare i figli alla pace? Come possono orientare le nuove generazioni all’utilizzo del dialogo e della non violenza? Il Servizio Progettazione educativa del Comune di Venezia, che ha tra i suoi obiettivi il sostegno ai genitori alle prese con la crescita e l’educazione di bambini e ragazzi, di fronte a una guerra a noi così vicina ha predisposto un opuscolo con l’obiettivo di supportare con alcune riflessione il processo educativo alla pace.
L’opuscolo, consultabile online, è stato curato da Elena Pegoraro, pedagogista del Comune di Venezia, e si divide in varie sezioni: di fronte a domande dei figli sulla guerra; aiutare i figli ad essere solidali; in pace con se stessi e con gli altri; educare alla pace con la gestione dei conflitti.
“Stiamo vivendo mesi caratterizzati da uno scenario internazionale delicato e complicato con il protrarsi della guerra in Ucraina – scrive nella premessa l’assessore alle Politiche educative Laura Besio -. Siamo immersi in contesti di vita reali e virtuali in cui si diffondono informazioni velocissime e talvolta contrastanti: l’adulto si ritrova di fronte a domande dei figli sulla guerra, sul senso della vita e della morte, sul ruolo che ciascuno ricopre nella società. Questioni che interpellano la visione dell’esistenza, la concezione di essere umano e l’idea che ci si è fatti sui rapporti con gli altri, sul significato di termini quali convivenza civile, rispetto delle differenze, pace”.
Con questo contributo si rafforza ancor di più l’impegno per il sostegno alla genitorialità del Servizio Progettazione educativa, uno spazio di consulenza educativa a cui le famiglie con figli da 0 a 17 anni possono accedere gratuitamente per condividere riflessioni, dubbi e fatiche della quotidianità, soprattutto in relazione al compito educativo e al ruolo genitoriale.
“Siamo convinti – spiega la responsabile del Servizio Daniela Galvani – che, lungi dal presupporre l’esistenza di “ricette” in educazione, si possa comunque tentare di fare luce su ciò che funziona, che contribuisce a rafforzare alcuni atteggiamenti propriamente educativi, capaci di promuovere ben-essere di adulti e bambini. A tale proposito, si è pensato di concentrare in questo contributo alcune riflessioni di fronte all’evento di una guerra a noi così vicina e che irrompe nelle case e nelle famiglie attraverso informazioni, discorsi, immagini veicolati dai mass e social media, dai dispositivi digitali e dai diversi contesti di vita. L’augurio è che gli strumenti forniti possano essere utili alle famiglie per sentirsi parte di una comunità la quale, malgrado gli accadimenti mondiali, persegue ancora e sempre più ideali di solidarietà, rispetto dei diritti umani e concordia tra i popoli”.
(foto di Sunguk Kim da Unsplash)
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